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Ritenzione urinaria quadro clinico

Ritenzione urinaria: come si evidenzia

A causa dell’incapacità della vescica di svuotarsi si può evidenziare il quadro clinico della ritenzione urinaria con cui si fa riferimento alla presenza di urina nella vescica, una condizione che colpisce con maggior frequenza il sesso maschile, in particolare sono più esposti a tale problematica i soggetti di età superiore ai 60 anni. Le probabilità di andare incontro a tale patologia dipendono da una serie di fattori di natura patologica, fisiologica oppure traumatica; di fatto sono esposti a questa problematica i soggetti che si sono sottoposti ad interventi chirurgici in anestesia generale; anche i pazienti con un’anamnesi personale caratterizzata da ipertrofia, stenosi del collo vescicale, oppure da benigna prostatica possono sviluppare questa patologia; non vanno trascurati poi gli eventi di natura traumatica e l’assunzione di particolari classi di farmaci quali: antibiotici, anestetici, anticolinergici, antipsicotici, antidepressivi, inibitori della COX-2, benzodiazepine, calcioantagonisti, rilassanti del muscolo detrusore della vescica, morfina. La ritenzione urinaria può sorgere poi nel contesto di diverse malattie che in genere possono predisporre il paziente a questa problematica a livello neurologico e tra le malattie  che esercitano un’influenza più marcata ci sono: la sclerosi multipla, il diabete, la malattia di Parkinson. Altre notizie su Stenosi uretrale cause e trattamenti.

Diverse classificazioni

ritenzione urinaria

In genere in ambito clinico si fa riferimento alla ritenzione urinaria classificandola nella forma incompleta, quando rimane un residuo di urina in vescica dopo la minzione, e nella forma completa, quando il disturbo si manifesta all’improvviso in modo brusco, talvolta però la problematica può sorgere come conseguenza della ritenzione urinaria incompleta. Un’ulteriore classificazione si viene a delineare in ambito clinico, valutando le stesse cause della patologia, delinea la distinzione tra: la ritenzione ostruttiva, se provocata dalla presenza di ostacoli che inibiscono il corretto fluire dell’urina; la ritenzione non ostruttiva è connessa a sua volta a differenti fattori eziologici. Nello specifico la ritenzione non ostruttiva può essere causata da cause patologiche quali: l’incapacità di distendere il pavimento pelvico; l’iperreflessia detrusoriale con perdita della normale coordinazione tra detrusore e apparato sfinterico; la disfunzione relativa agli stimoli nervosi dalla vescica al cervello. Tra le conseguenze più rilevanti di questa patologia che comporta il ristagno delle urine è l’esposizione al rischio di contrarre diverse infezioni urinarie  ma anche lo sviluppo di disturbi della minzione di natura cronica. Maggiori informazioni su Uretrocistite cause e diagnosi.

Redazione

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