Sifilide veicolata dal batterio Treponema pallidum

Sifilide veicolata dal batterio Treponema pallidum: le forme di infezione

Nell’elenco delle infezioni sessualmente trasmesse (Ist) si trova anche la sifilide, una malattia infettiva a prevalente trasmissione sessuale, veicolata dal batterio Treponema pallidum. In ambito clinico si vengono a classificare diverse forme di sifilidi di cui la più preoccupante è quella congenita può essere contratta durante la gravidanza, attraverso il sangue materno infetto; oppure al momento del parto durante la discesa nel canale del parto. Anche se i neonati sono asintomatici, in seguito i sintomi si svilupperanno negli anni di vita evidenziando principalmente: febbre, eruzioni cutanee, epatosplenomegalia, polmonite, neurosifilide. È necessario trattare la malattia infettiva prontamente perché la forma congenita può provocare delle severe complicanze per la salute del bambino quali: l’articolazione di Clutton; la comparsa del cosiddetto segno di Higoumenakis; la progressiva  deformazioni del naso; la presenza della tibia a sciabola. Invece la sifilide primaria viene acquisita sessualmente se si hanno rapporti con soggetti affetti dal batterio, in questo caso il quadro clinico si palesa inizialmente a distanza di una ventina di giorni con la comparsa di una lesione cutanea, propriamente detta sifiloma che si presenta nella sede del contatto ossia sul collo dell’utero nelle donne oppure sul pene negli uomini, se poi si hanno avuto rapporti anali allora l’eruzione cutanea interesserà la zona  rettale. Maggiori informazioni su Stafilococco aureo cistite.

Classificazione

sifilide veicolata dal batterio Treponema pallidum
sifilide veicolata dal batterio Treponema pallidum

Si parla invece di sifilide secondaria quando l’eruzione cutanea interessa altre zone del corpo e questa seconda fase inizia circa 4-10 settimane dopo l’infezione primaria. Solitamente vengono coinvolte nelle manifestazioni sintomatologiche la pelle, le mucose ed i linfonodi su cui compaiono eruzioni cutanee rossastre associati ad altre manifestazioni cliniche quali: febbre, mal di gola, cefalee, astenia, perdita di capelli. La forma latente invece non si rivela con sintomi evidenti ma si identifica solo attraverso un’analisi sierologica, in questo caso si distinguono due tipologie quella precoce e quella tardiva: la prima generalmente può provocare una ricomparsa dei sintomi, mentre la sifilide latente tardiva è asintomatica. La sifilide terziaria è una manifestazione non contagiosa che può verificare i soggetti precedentemente colpiti dall’infezione ma a distanza di diversi anni, dai 3 ai 15 anni, dopo l’infezione iniziale evolvendo nelle seguenti forme: la sifilide gommosa, la neurosifilide tardiva, la sifilide cardiovascolare. Altre informazioni su Pseudomonas aggressione alle vie urinarie.