Terapia intravescicale quale utilità ha
Per ridurre episodi di recidive e per avviare una valida cura delle forme più gravi di cistite può essere prescritta la terapia intravescicale per contrastare l’infiammazione associata all’infezione delle vie urinarie, intervenendo efficacemente nella ricostruzione della barriera di difesa della vescica. Questa opzione terapeutica prevede un approccio sostitutivo alla cura antibiotica: si tratta infatti di una recente strategia medica messa in atto contro le infezioni urinarie con lo scopo di ridurre l’uso di antibiotici verso i quali si riscontrano spesso casi di antibiotico-resistenza che danno via libera alle recidive. L’orientamento clinico ha assunto un’impostazione differente, e così sempre più spesso si fa ricorso a prodotti in grado di prevenire l’infezione batterica attraverso la ricostruzione della barriera di protezione vescicale. La moderna farmacologia si affida a dei presidi medici che offrono la possibilità non solo di ripristinare la completa funzionalità a livello vescicale ma anche di intervenire sul processo di flogosi affinché venga spento in maniera risolutiva per favorire la completa guarigione.
Come agiscono i farmaci
Questa innovativa impostazione terapeutica, che rappresenta un momento di svolta nel trattamento della cistite, si avvale di nuove formulazioni orali che combinano insieme acido ialuronico e condroitin solfato, a cui si aggiungono due antiinfiammatori naturali. I composti di acido ialuronico e condrotin solfato, tramite l’assorbimento intestinale ed il successivo meccanismo di eliminazione a livello renale, riescono ad arrivare direttamente alla vescica per attivare i principi attivi a cui si ascrivono le proprietà curative. La terapia intravescicale si basa dunque sull’efficacia del meccanismo tipico dei profarmaci che prevedono la presenza di una molecola che diventa attiva dopo l’azione degli enzimi entrati in contatto diretto con l’organismo dell’uomo, nello specifico i farmaci che costituiscono il trattamento garantiscono l’assorbimento non a livello gastrico ma nel tratto intestinale dove sono presenti degli enzimi capaci di modificare le molecole del profarmaco, attivandole e trasformandole in principi attivi che vengono così propagati all’interno della vescica.