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Test Fish Urovysion quando si esegue

Test Fish Urovysion quando si esegue

Per lo studio del tumore della vescica si ricorre al Test Fish Urovysion che è una procedura più affinata dell’ibridazione in situ fluorescente (FISH), quest’ultimo esame si usa non solo come test diagnostico ma anche di tipo predittivo. Questo tipo di indagine si esegue a partire da un campione di cellule uroteliali provenienti dalle urine, in particolare il test è indicato ai pazienti che sono stati colpiti in precedenza da neoplasia vescicale per verificare in maniera anticipatoria eventuali episodi di recidive, inoltre a scopo preventivo il test viene condotto sui familiari di soggetti colpiti da tumore della vescica. Per eseguire l’ibridazione in situ fluorescente (FISH) si utilizza una sonda molecolare ossia una piccola sequenza di DNA marcata con sostanze fluorescenti che consente così di evidenziare un aumento del numero dei cromosomi 3, 7 e 17 e la perdita di un gene localizzato sul braccio corto del cromosoma 9 (9p2l) che codifica per la proteina p16; si rileva un risultato positivo quando si riscontrano almeno 4 cellule con polisomia dei cromosomi citati o di 12 cellule con perdita omozigote di 9p21. Per prendere visione degli esami che possono essere eseguiti in caso di infezioni urinarie si rimanda all’articolo Uroflussometria quando si esegue.

Quando si impiega il test

Test Fish Urovysion

Per la diagnosi ed il follow up del tumore delle vie urinarie è stato sviluppato il Test Fish Urovysion. Per appurare l’efficacia dell’ibridazione in situ fluorescente (FISH) è stata introdotta l’analisi UroVysion nella pratica clinica. Questo test non invasivo si dimostra più sensibile della citologia urinaria nell’individuare cellule trasformate, ed infatti consente di individuare in 48 ore cellule tumorali da un semplice campione di urine, inoltre rende visibili le alterazioni cromosomiche prima della modifica della morfologia cellulare, in quanto si tratta di un test dal grande potere predittivo. Il Test Fish Urovysion permette così di identificare anomalie cromosomiche associate al tumore della vescica prima che la malattia possa essere diagnosticata mediante indagine cistoscopica oppure attraverso la positività di altri marcatori diagnostici che rilevano le cellule tumorali maligne. Si ricorre al Test Fish UroVysion per monitorare la risposta in pazienti affetti da neoplasie vescicali oppure esposti al rischio di recidiva, ma anche nei casi in cui la citologia urinaria non dà un risultato certo.

Redazione

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